Capitolo 88

Bentornati al nostro ormai consolidato appuntamento mensile con i capitoli di Shingeki no Kyojin.

Il mio lavoro oggi si prospetta molto più arduo del solito, in quanto analizzare a fondo il capitolo che abbiamo di fronte è estremamente difficile: esso infatti racchiude tutto lo spirito e le tematiche principali del manga che, grazie anche alla sempre perfetta regia di Isayama (di cui ho parlato anche in altri commenti), lo rende di fatto una delle vette più elevate mai toccate dall’opera. Parlare di questo capitolo quindi, significa prendere in mano tutto il fumetto, analizzarne le sue radici più profonde, e per cui, necessita un lavoro più specifico, che non si adegua bene al format che uso di solito per trattare il manga. Ciononostante cercherò di portare a termine questo approfondimento, rispettando il mio solito modo di procedere, e utilizzando al meglio le risorse che questo piccolo “spazio” mi offre, perché al momento è tutto ciò di cui posso disporre.

Senza ulteriori indugi, partiamo quindi ad analizzare ciò che Isayama ci offre questo mese.

Inizio subito col dire, che il modo in cui questo capitolo si apre è il suo “biglietto da visita”:
“L’Oceano… devo darti delle spiegazioni al riguardo. L’Oceano è una distesa d’acqua salata che occupa il 70% della superficie del nostro pianeta”
Questa frase non a caso viene utilizzata per aprire proprio il capitolo che porta lo stesso nome dell’intera opera, perché l’oceano ha un significato fondamentale all’interno della macchina narrativa “isayamesca”.
Sin dall’inizio, la “distesa d’acqua salata”, ha assunto il valore della riconquista della libertà (attorno al quale il fumetto si è sempre imperniato) in quanto, la privazione del mare, di qualcosa che di natura (letteralmente :v) è appartenuto per ere all’umanità, è l’elemento determinante a far riconoscere ad Armin ed Eren, la condizione di iniquità e di miseria vissuta dall’uomo del loro mondo, dovuta alla “vendita” della propria libertà, per una fittizia e provvisoria tranquillità.
L’oceano, quindi, incarna alla perfezione sia il punto di partenza che quello d’arrivo all’interno della narrazione del manga. Ed è per questo motivo che la sua presenza e collocazione all’inizio di questo capitolo, sottolinea l’importanza dello stesso, il suo essere “sintesi” di tutte le caratteristiche del fumetto.
Altro significato individuabile nell’immagine del mare, potrebbe risiedere nel parallelo fra Grisha ed Eren, che, mossi entrambi dalla privazione della libertà del proprio popolo, per il primo l’oceano rappresenta l’inizio del viaggio, mentre per il secondo, è la meta ultima delle proprie peripezie.
Insomma, Isayama ci ha permesso di dare moltissimi significati al mare in questa circostanza.
Lo so, forse mi sono soffermato un po troppo su questo elemento che altro non è che un particolare, ma mi sembrava doveroso dovergli rendere l’importanza che merita (e poi ormai sapete che sono uno che parla assai :v).

In ogni caso, passiamo a qualcosa di più ”materiale”.
Come ho già detto, questo capitolo si caratterizza per racchiudere in sé tutto ciò che in sostanza comprende snk al livello di tematiche, finalizzato a dare un senso di “circolarità”, una base, all’intera avventura del mondo della combriccola di Eren. Ciononostante sono presenti anche degli elementi che si possono porre sul piano “concreto” del manga, cioè, delle “rivelazioni” di trama propriamente dette. Mi riferisco ovviamente a ciò che Eren (Kruger) definisce la “maledizione di Ymir”, per la quale, chiunque possegga il potere di uno dei 9 giganti, arriva a vivere solo per altri 13 anni. Nel commento del capitolo scorso, dissi che, da quel che ne potevamo sapere noi, non vi era un valido motivo affinche Kruger donasse il proprio potere a Grisha immolandosi, piuttosto che perseguire da solo la propria missione. Ebbene, Isayama tira fuori questo nuovo elemento, che non solo giustifica le azioni dell’infiltrato di Marley, ma da una scossa anche alla situazione attuale degli eventi del fumetto. Ovviamente non intendo una conseguenza materiale nel presente, bensì, credo che gli effetti che questa “maledizione” avrà per Eren & co, siano riscontrabili soprattutto su un punto di vista della caratterizzazione dei personaggi: il pensiero di una morte imminente in un modo o nell’altro, viene risentito da tutti, e sebbene per il momento Eren ed Armin non sembrino affatto disturbati al riguardo, questa condizione particolare, potrebbe portarli comunque in futuro a determinate azioni o scelte, consci di non avere ormai più così tanto tempo a disposizione. Inoltre, ci sarebbero anche da contare gli effetti che questo stato avrà pure su chi li circonda, soprattutto su Mikasa, la quale, essendo la più vicina ai due, è quella che più di tutti può risentire il colpo della loro assenza (ed infatti sembra gia più traumatizzata di loro)
Vedremo quindi come la situazione si evolve.
Questa informazione è davvero importante, anche perchè ci permette di stabilire con precisione determinati eventi dell’intera opera, pertanto sfrutto l’occasione per fissare le date degli eventi più importanti che precedono la storia del manga (A tal proposito ringrazio molto il mio collega ant, che mi ha aiutato a recuperare le date sparse nel capitolo 86):

– 1820 ANNI FA:
Ymir ottiene il potere dei giganti
– 1807 ANNI FA:
13 anni dopo aver ottenuto il potere, Ymir muore e divide il potere in nove pezzi, i Giganti primordiali, che creano il regno di eldia e sconfiggono Maley. Inizia la loro pulizia etnica (anche se la sua esistenza è resa incerta dalle parole del Gufo)
– 107 ANNI FA:
Dopo 1700 anni di pulizia etnica, Marley inizia la guerra civile entrando in possesso di 7 dei 9 giganti. Inizia la grande guerra dei giganti
– 80 ANNI FA:
Marley vince la guerra dei giganti.

In futuro credo che creerò una time-line vera e propria, che comprenderà la datazione non solo degli eventi più importanti o degli antefatti, ma anche tutto ciò che riguarda il mondo di snk.

Ritorniamo al capitolo.
Grisha sembra non essere convinto di quello che sta succedendo, e si dimostra titubante nel prendere il posto del gufo, in quanto ancora non si trova pronto per quel nuovo mondo, quel crudele e sconosciuto nuovo mondo, così distante da quello a cui era abituato e verso il quale provava così tanto rancore, che rimane spiazzato al punto di vedere svanire tutte le sue convinzioni più ferree, incluso quel tanto decantato odio, divenuto ormai quasi il marchio di fabbrica degli Jaegar (xD). Questo elemento contribuisce a rafforzare la caratterizzazione di Grisha, e soprattutto, a dare un significato maggiore alle azioni seguenti al suo arrivo alle mura. Perchè Grisha non ha agito subito, ma al contrario ha temporeggiato fino a quando non era più possibile? Ecco perchè. Perchè sebbene, alla fine abbia comunque accettato la missione del Gufo, Grisha da quel momento in poi ha perso qualsiasi spinta, qualsiasi pungolo che lo stimolasse, o per meglio dire, che lo “attivasse” per compiere quello che invece DOVEVA fare. Così, in assenza di queste condizioni, Jaegar senior si è lasciato trascinare dalla contingenza, dalla vita all’interno delle mura, finchè ovviamente, non ha più potuto procrastinare i suoi doveri. Ed è così che è stato messo la parola “fine” alla storia di uno dei personaggi più misteriosi in assoluto del manga.
Grisha Jaegar: padre di famiglia, dottore stimato, possessore di uno dei poteri più distruttivi in assoluto.

Sul significato della “coordinata” non ci spendo molte parole: ciò che viene detto è solo un chiarimento che da un senso più preciso e circoscritto al suo nome.
Anche per quanto riguarda “Shingeki no Kyojin”, non c’è molto da dire. Anzi, mi correggo: forse c’è così tanto su cui discutere, che preferirei non esprimermi. Per il momento mi fermo sull’aspetto più superficiale della cosa, e cioè, che questo è l’ennesimo esempio, di quanto Isayama sia estremamente abile a giocare al meglio le proprie carte, di come riesca a sfruttare al massimo qualsiasi elemento presente nella sua opera (cosa che ho anche sottolineato precedentemente), persino il suo stesso nome.
Arrivati a questo punto, sorge però irrimediabilmente un dubbio: “Shingeki no Kyojin” come titolo è stato scelto in vista di questa rivelazione, o la cosa è venuta durante la stesura del fumetto?
“Ai posteri l’ardua sentenza”.

Anche per questo mese è tutto. Come sempre vi invito a mettere like se avete gradito la lettura, e a commentare per dire la vostra. Per me ed i miei compari il vostro feedback significa molto 🙂
Alla prossima.

-Sensei-