“Per quel che concerne il suo passato [di Reiner], ci sono un altro paio di elementi che potrebbero essere raccontati, ma arrivati a questo punto, credo che siano superflui, […]. Si potrebbe parlare delle dinamiche che lo hanno portato ad essere il “soldato” del 104°, quindi, della via di uscita che Reiner ha intrapreso per poter sopperire alle sue mancanze. Ma a mio parere, questa condizione è stata gia ben eviscerata in passato, e quindi, sarebbe inutile ed anzi ripetitivo, descrivere quella fase.”
(Dall’analisi del capitolo 95)
Grazie Isa per avermi ascoltato, accontentandomi con addirittura un intero capitolo di flashback di Reiner.
Mortaccitua.
Io non so seriamente che dire su un capitolo come il 96. Provo a tirare giù qualcosa, ma non garantisco alcun risultato. Purtroppo, questa volta non avrete modo di vedere i miei soliti stilosissimi paragrafetti, in quanto sono inutili in capitoli estremamente monotematici come questo.
Bando alle ciance, ed iniziamo, che sto mese finiamo presto
Il nostro gigante corazzato, ormai, è diventato il protagonista di questa seconda parte. In qualsiasi modo la si voglia vedere, Reiner è al centro degli eventi, ed anche la storia che ci ha accompagnato per tutti questi anni, e che abbiamo sempre visto con certi occhi, ora prende un altro volto, e d’improvviso, i cattivi diventano buoni, e viceversa.
Anzi, mi correggo. Da sempre Isa ci vuole convincere che un bianco ed un nero non esistono. Il mondo di snk è sempre stato grigio, e sin dalle prime battute del manga, Isayama ci mostra come quello che da un punto vista è il “cattivo”, dall’altro è “buono”. Molto esemplari, sono le parole di Reiner a fine capitolo
“Salvare il genere umano”
È Reiner il guerriero, o Reiner il soldato che parla?
O entrambi?
Questo capitolo può anche essere scontato è privo di ulteriori spinte narrative, ma è di una forza ideologica impressionante.
Sulla questione non ho più nulla da dire, in quanto, come ho detto il mese scorso (e ricordato all’inizio), sarebbe inutile continuare a soffermarsi su cose di cui si è già parlato a pacchi, come lo sfumato limite fra il guerriero ed il soldato, o il bene ed il male.
Prima di lasciarvi, vorrei però farvi notare l’attenzione di Isa per i dettagli. Difatti, sembra che non voglia lasciare nulla al caso, o comunque, senza una spiegazione: anche quella che potrebbe essere tranquillamente vista come una “bugia” fatta ad hoc, acquisisce la sua ragion di essere.
Il racconto dell’uomo con cui parlano i tre guerrieri (cioè il tizio che si suicida), viene ripreso pari pari da Berthold, quando Eren ed Armin gli chiedono delle sue origini. L’esperienza traumatica dell’attacco dei giganti nei villaggi fuori mano nel Wall Maria, viene riportata parola per parola nel capitolo 16 (durante il flashback dell’addestramento del 104° corpo).
Quella che abbiamo di fronte è ovviamente una piccolezza, ma come ho detto prima, dimostra l’attenzione di Isayama verso tutto il complesso narrativo di Shingeki no Kyojin.
Per questo mese, non ho più altro da aggiungere. D’altronde, sarebbe stato impossibile anche per me scrivere papiri su un capitolo del genere xD
Detto questo mi congedo.
Alla prossima dal vostro
-Sensei-