Lo stavate bramando, l’hype era ormai insostenibile, l’attesa sembrava non finire più, ma finalmente, eccolo arrivare.
Il commento del Sensei al capitolo 100.
Probabilmente, c’era anche qualcuno che stava aspettando con ansia il capitolo 100 di per sè, ma ammettetelo, ormai seguite snk solo per leggere le mie pippe mensili.
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Iniziamo a parlare del capitolo, prima che la cosa degeneri. Anche perchè altrimenti allungherei il brodo ancora di più, e siamo tutti a conoscenza dei miei problemi di prolissità .
PREMESSA INIZIALE:
Prima di entrare nel vivo della questione, ci tengo a precisare una cosa. Questo capitolo non contiene molti elementi (nuovi) su cui si possa speculare. Sostanzialmente, il suo punto forte risiede nelle sensazioni che riesce a trasmettere: credo che tutti noi siamo stati pervasi da quella tensione tipica del “sta per esplodere qualcosa”, fino al punto di rottura, in conclusione del capitolo.
Generalmente, in capitoli simili, Isayama prepara il terreno “emotivo” mettendo in luce determinati dettagli sulla caratterizzazione dei suoi personaggi, in modo tale che, ciò che materialmente avviene, sia immerso in un contesto più ampio di quello della semplice contingenza degli eventi.
Dove voglio arrivare con tutto questo preambolo?
Semplice. Mi paraculo per quando verrete a dirmi che parlo sempre di Eren, Reiner e di come siano caratterizzati bene. Mi spiace rega, anche a me dopo un po’ rompe il cazzo trattare sempre le stesse cose. Ma Isayama è troppo bravo a gestire questi personaggi, non riesco a trattenermi .
Da notarsi, avevo detto che avrei iniziato subito, ma mi ritrovo già a fare divagazioni.
Bene così.
— TOPI PERICOLOSI —
Il capitolo si apre con un mini flashback di Magath e Vili, che discutono sul modo in cui affrontare il nemico infiltrato. A quanto pare, sembra che non sappiano nulla sulla sua/loro identità, ed anzi, sostanzialmente, l’unica cosa di cui sono al corrente è che ci sia un qualcuno a minacciarli, qualcuno che sembrerebbe essere molto vicino e molto pericoloso. L’unica mossa che si possono permettere (o che credono di potersi permettere) è preparare una “trappola”, sperando che esca/escano alla luce. Ora io mi chiedo, come fanno i nostri due distinti signori, a sapere degli infiltrati di Paradis?
Un’idea molto allettante che potrebbe venire in mente, è che Zeke, facendo la parte del quattro giochista, abbia informato Magath/Vili della presenza del fratellino a Mahle. Sappiamo di per certo che gli Yeager bros sono sulla stessa barca, quindi se così fosse, sarebbe una trappola da parte del Gigante Bestia. Ciononostante, sono poco propenso a pensare che le cose stiano in questo modo. Difatti, ciò significherebbe che Zeke sta dalla parte dei paradisiani mentre fa credere alla sua “madrepatria” di essere un infiltrato nei loro ranghi. In situazioni come questa, l’infiltrato (reale oppure fittizio) avrebbe la principale funzione di passare quante più informazioni possibili alla sua fazione (che poi suddette informazioni siano false, è un altro discorso). Ma in questo caso, Vili e Magath non sanno assolutamente nulla sui propri nemici (o perlomeno, nel momento del flashback, anche se credo che la situazione non sia cambiata di molto), e quindi l’idea in questione è abbastanza zoppicante.
(Ad onor del vero, un’informazione in realtà ce l’hanno, ovvero il nome di Eren. Che poi questa informazione non sia il massimo dell’utilità ai fini della prevenzione contro eventuali attacchi nemici, è un altro discorso )
Quindi, rimane l’interrogativo di come facciano i “capoccia” di Mahle a sapere dell’infestazione dei topi.
Non abbiamo molti sentieri definiti su cui muoverci per fare ipotesi sensate su questo dubbio. Astraendo la questione in generale, direi che non è assurdo pensare che siano stati proprio gli stessi “paradisiani” a far percepire la loro presenza in campo nemico. Difatti, questi avrebbero potuto progettare una trappola, facendosi dapprima notare, curandosi di non far trapelare indizi sull’entità della loro potenza. Dunque, Hanjie e compagnia, hanno immaginato che, per stanare i “topi”, le “grandi” menti di Mahle avrebbero studiato una qualche mossa in modo tale da attirare la loro attenzione e farli uscire allo scoperto. Insomma, il teatrino di Vili, sarebbe stato orchestrato in maniera indiretta, dalla fu suicide squad. In effetti a ben pensarci, il piano di Vili, non è così conveniente per Mahle, dato che i guadagni della fazione di Paradis sono ben superiori a quelli dei Mahleani.
Al momento questa è l’unica cosa che mi viene in mente. Ovviamente, siete obbligati a dirmi la vostra nei commenti, pena: il posto con in mezzo la gamba del tavolo al banchetto dello Zio.
— IL DESTINO DI VILI —
La primissima sezione del capitolo tuttavia, non serve tanto a metterci a conoscenza dei retroscena delle “manovre” di Mahle, quanto ad anticipare la morte di Vili. Con questa mossa, che definirei un vero colpo da maestro di Isa, non solo vengono ricollegate perfettamente inizio e fine del capitolo, creando un senso d’attesa nel lettore verso un dato evento che avrebbe dovuto consumarsi a breve, bensì si allarga ancora di più la già ben complessa figura di Vili. Il capofamiglia dei Teiber infatti, sa gia quale sarà la sua fine, ed anzi, è lui stesso che si mette nelle fauci del nemico, per il bene comune. Un atto molto poco da “Teiber”, considerando l’inerzia dei passati possessori del Martello, e che mette fortemente in risalto l’unicità di Vili. Ma non per questo la sua figura è contornata da un’aura di eroismo, ed al contrario, Isa ci tiene a sottolineare la sua umanità, mettendo sotto i riflettori le sue remore, le sue paure. Insomma, un altro esempio della maestria di Isa nel caratterizzare i personaggi del suo fumetto.
— IL GIGANTE DELL’AVANZATA —
Ed arriviamo alla fine. Una delle cose che mi ha maggiormente colpito di questo capitolo, è la nuova caratterizzazione di Eren, che sebbene fosse gia percettibile dagli scorsi capitoli, solo in questo prende forma compiuta.
“Tu avevi detto, «vi ucciderò nel modo più doloroso possibile», quella volta. È per questo che sei qui?”
“Ho detto una cosa simile? Dimenticala, ti prego.”
Eren passa da una visione del mondo dualistica, alla consapevolezza che “aldilà del mare o all’interno delle mura, siamo gli stessi”.
Vivendo sotto lo stesso tetto del “nemico”, perde la sua distintiva rigidità dettata dall’odio e dal rancore per ciò che successo in passato, riuscendo ad immergersi nelle vesti degli aguzzini del suo popolo, e quindi, arrivando alla comprensione del loro punto di vista. La sua mentalità si è aperta a tal punto, che, addirittura, arriva a dichiararsi “uguale” a chi, poco prima, aveva ammesso di essere l’effettivo omicida della madre, nonché l’artefice di ogni male suo, e dei suoi simili.
Ma ciò non tocca la sua indole originaria. L’empatia per il nemico, non cambia la sua “natura”, né blocca la sua “avanzata”. Perché se c’è una costante in Eren Yeager, qualcosa di insito che lo caratterizza nel profondo, è proprio “avanzare”, impedendo a chiunque di farsi fermare nel suo cammino.
E così è anche questa volta, nonostante la comprensione del nemico, nonostante i suoi nuovi occhi grigi.
Continua ad avanzare, come ha sempre fatto, fino a quando non annienterà ogni nemico che gli si oppone.
Perché lui è il gigante dell’avanzata.
Eeeeee
Per questo mese è tutto.
In settimana arriveranno robe extra, come per esempio, post di discussioni sui temi più hot degli ultimi capitoli.
Si, lo so. Avevo detto che l’analisi sarebbe uscita prima questo mese, e invece è quella più in ritardo di sempre. Da questa esperienza dunque, possiamo trarre una lezione importante: impegni << scazzo
Alla prossima,
sempre se sono vivo ()
-Sensei-