Ciao a tutti, e bentrovati a quella che probabilmente è una delle mie ultime analisi di snk.
Lo so, avete già il nodo alla gola dopo un inizio del genere, ma fatevi forza, questo mese abbiamo tanto di cui parlare (?).
Capitolo davvero ottimo a mio dire, che, sebbene essendo sostanzialmente incentrato sulle mazzate, riesce lo stesso a portare alla luce interessanti spunti di riflessione. Ovviamente, non sto neanche a parlare di quanto sia strutturato bene in quanto ad andamento narrativo e ad altre robe simili da artistoide del cazzo (qual è Isa): non ricordo nemmeno un’analisi di cui mi sono lamentato di una cosa del genere.
Comunque, bando alle ciance.
— IL COMANDANTE ZEKE – OVVERO: COME HO IMPARATO A NON PREOCCUPARMI E AD AMARE LA NARRAZIONE DI ISAYAMA —
Ormai è abbastanza palese: Isayama sta giocando tutte le sue armi “narrative”, per poter rendere quanto più ambiguo possibile il comportamento di Zeke, oltre che il contesto nel quale viene mostrato.
Prima ci fa chiaramente intendere un’alleanza con Eren, poi ce lo fa scomparire proprio quando più sarebbe servito ai Mahleani.
“E’ dalla parte degli isolani” dice il web.
Ora prende parte allo scontro (con le sue solite ignorantissime pietre, che non ho idea da dove cazzo abbia preso), e viene pure mazzuliato male da Levi, che in teoria dovrebbe essere un suo alleato.
Quindi è dalla parte di Mahle?
Arrivati a questo punto, credo che, senza perdere di generalità, possiamo tranquillamente definire in breve il corrente arco narrativo con la semplice domanda:
“Ma cosa cavolo ha in mente Zeke?”.
E sto parlando seriamente.
Sin dall’inizio di questa nuova parte, il nostro Isa sta dando alla posizione del comandante dei guerrieri, tanta importanza ed autoritarietà nel contesto in cui si muove, quante ombre e chiaroscuri, sul versante dei suoi reali obiettivi. Ricordiamo tutti il dialogo con Colt riguardo alle sue abilità fuori dal comune, o ancora, le parole del generale Magath, che definiscono il primogenito di Grisha come del tutto imperscrutabile nelle intenzioni:
“Ti osservo da oltre 20 anni ormai… e ancora la maggior parte del tempo, non riesco a capire cosa pensi…”
Mai parole furono più profetiche e simboliche.
Niente da fare, Isayama è davvero bravissimo nel modellare la realtà del fumetto, per enfatizzare determinati aspetti delle sue creazioni, in modo che queste abbiano il più grande impatto possibile sul lettore.
Difatti, materialmente Zeke non ha fatto/detto/pensato nulla (non contando il guanto da baseball di Eren, che è comunque un elemento che lo tira in ballo “indirettamente”, sebbene del tutto inequivocamente), ma il modo in cui Isa ce lo mostra, tutta la “polvere narrativa” che circonda il personaggio, non fa altro che dargli maggior lustro e spessore: così come stanno le cose ora, è innegabile che sia uno dei personaggi più sadicamente meglio caratterizzati dell’intero manga, pur non avendo alcun reale “merito”, se non quello di aver buttato qualche occhiata sexy sotto i tipici occhiali annebbiati alla detective Conan (e ovviamente, saper parlare di culi al momento giusto ). In breve, quello che sto dicendo, è che se tutti noi (me compreso) vediamo Zeke come un cazzutissimo trickster pronto a capovolgere le sorti dello scontro mettendolo al culo a tutti i contendenti, è perché vogliamo vederlo in questo modo. Ed Isayama ne è ben consapevole.
Anzi, mi sorprenderei del contrario: tutta questa lacerante attesa, questo filtro attorno alle azioni e alle parole del capo-guerriero, DEVE essere l’ennesimo machiavellico piano di quella checca mestruata che è l’autore, ben conscio di quanto il fandom si stia arrovellando il cervello sulle reali intenzioni del personaggio.
E quindi torniamo alla domanda: “Ma cosa cavolo ha in mente Zeke?”.
Sapete che vi dico? Vi dico che ormai non me ne frega un cazzo. Davvero.
Non mi importa se Isayama ci sta davvero prendendo per il culo, giocando con le nostre opinioni, o comunque, in generale, creando volutamente un ambiente quanto più incasinato possibile per prenderci alla sprovvista. Qualsiasi sia il suo intento al momento, ci sta riuscendo dannatamente bene, consegnandoci mese dopo mese, capitoli sempre meglio scritti, di impressionante tensione e crescendo narrativo. Ben venga che ci trolli su Zeke, o su Annie, o su qualsiasi altra cosa: ultimamente shingeki no kyojin sta raggiungendo dei picchi assurdi.
Bene, ed ora, vi darò le mie personali impressioni su una questione centrale negli ultimi capitoli, il cui fulcro può essere racchiuso in un’unica semplice domanda:
— “MA COSA CAVOLO HA IN MENTE ZEKE?” —
Giusto per essere incoerente con quanto detto nel paragrafo di prima, vorrei parlarvi delle mie personali opinioni sulla questione a cui avevo appena messo la parola “fine” (moralmente, perlomeno).
Ad essere precisi comunque, gia il mese scorso avevo parlato di questo argomento, ma siccome l’analisi del #102 ve la siete schifata tutti malissimo (brutti bastardi che non siete altro :(((() trovo opportuno ripetermi.
Credo sia verosimile che un’alleanza con Zeke possa esistere. Ma non una “globale”, del tipo “tutti insieme appassionatamente”, bensì, uno di quegli accordi privati, strettamente connessi da una condizione di “dare e ricevere”.
Come avrete capito, con tutto questo giro di parole, intendo che ad essere “alleato” di Zeke, è il solo Eren, che quindi, preso da un ammirevole spirito di collaborazione e rispetto nei confronti dei suoi compagni eldiani (sia vivi che morti), ha reputato opportuno agire di testa sua, elaborando un piano (?) o comunque, progettando un certo schema d’azione, che coinvolga anche il suo amorevole fratellone. Oserei dire che, oltre ad essere “verosimile”, quest’idea è anche “abbastanza” probabile, visto che rimette insieme un bel pò di pezzi sparsi da Isa negli ultimi capitoli (a partire dal proverbiale guanto di baseball. Prima ho detto che oltre a occhiatacce et simila, Zeke non è imputabile per nulla. Ebbene, questo è l’unico elemento reale che potrebbe incastrarlo, tuttavia ci tengo a sottolineare che in qualsiasi verso si voglia vedere tale “indizio”, questo non viene ricollegato “materialmente” a Zeke, che di suo ci mette solo il sex appeal da maschio alfa. Lo so è una sottigliezza, ma una sottigliezza narrativamente importante, per comprendere il modo in cui Isa sta portando avanti la caratterizzazione del personaggio).
Inoltre, sempre nell’ultimo capitolo, osserviamo come Eren e Zeke non si cachino di striscio, giusto una mezza occhiata, ma soprattutto, cosa ben più importante, si faccia attenzione alla frase ad effetto magistralmente elaborata, che Isa fa dire a Zeke:
“Non è Eren Yeager il mio nemico”
Ok, qua si sfocia in quelli che sono veri e propri cavilli, ma ricordiamoci chi è l’autore di sto manga.
Tipetto un pò sadico .
Quindi, volendo ricapitolare in maniera seria e conclusa il MIO parere (evitando le solite moleste battute): Zeke ed Eren hanno un accordo, uno di quelli subdoli di cui solo loro due sono a conoscenza. Non sappiamo ancora quali siano i dettagli, ma soprattutto, le finalità per cui è avvenuta questa ipotetica riunione familiare. Gli altri compari dell’armata ricognitiva, non dovrebbero sapere nulla, e ciò giustificherebbe l’apparente scontro con il buon gigante scimmia. Uso volutamente la parola “apparente”, perchè può anche trattarsi tutto di un inganno elaborato congiuntamente dalle due parti, anche se ad essere onesto, non so quanto mi farebbe piacere vedere Levi allearsi con Zeke. Ci siamo già dimenticati di Erwin?
— QUESTIONE TEMPI —
Ultimo dettaglio su cui vorrei concentrarmi è il “tempo che sta per finire” di Levi. Durante la battaglia infatti, Zeke per provocare Levi, se ne esce con le seguenti parole:
“Prima tu Levi… Vieni fuori, lo so che non hai più molto tempo.”
Tanto per cambiare, le parole del gigante scimmia sono quanto più equivoche possibili, e si aprono ad una moltitudine non indifferente di interpretazioni.
Innanzitutto partiamo con il chiederci se queste parole, sono in collegamento con quelle dette da Jean poco dopo, ovvero:
“E’ quasi giunto il momento!”
Dal mio punto di vista, credo che ci si riferisca a due cose distinte, dato che, in quest’ultimo caso, Jean fa palesemente riferimento all’imminente arrivo di qualcosa di programmato (ovviamente, secondo dei piani gia ben definiti dagli invasori), mentre invece Zeke sembra riferirsi a qualcosa di più a lungo termine, come se sapesse che l’Ackermann ha un “limite” di tipo temporale, che ormai è agli sgoccioli (per darvi un’idea, una cosa analoga al limite dei tredici anni degli shifter. Con questo non sto dicendo che Levi sta per morire, ma che deve fare i conti con una “scadenza” dall’indefinita natura).
Tuttavia, devo necessariamente fare una “piccola” annotazione: questo è il modo in cui ho inteso il rapido scambio di parole e sguardi, nel momento esatto in cui ho letto la tavola dove avviene la scena imputata. Ripensandoci a mente lucida però, non so quanto questa visione sia valida, e ciò che mi fa insidiare il dubbio, è soprattutto un certo dettaglio, di cui sin da subito si nota la “dissonanza” con l’ambiente in cui si trova, ma che si lascia correre proprio in virtù della sua natura di “piccolezza”.
Evitando ulteriori giri di parole, mi riferisco allo stilosissimo orologio da taschino, di cui Levi fa mostra quasi “in risposta” alle già citate parole di Zeke.
Infatti, che senso ha far comparire Levi con un orologio, se il limite di tempo che incombe su di lui è a lungo termine? Con gli orologi si controllano scadenze imminenti, cose che succederanno nel giro di (relativamente) poco tempo. Quindi sarebbe del tutto privo di senso accostare ad una frase del genere, un Levi che guarda che ore sono (“registicamente” parlando intendo).
Proviamo quindi a cambiare radicalmente punto di vista: davvero Zeke, come ho detto prima, voleva “provocare” il suo avversario? E se invece fosse un “segnale”, qualcosa del tipo “sbrigati a fare quella cosa, che quell’altra cosa sta per arrivare”?
Direi che in questa evenienza, controllare l’ora per potersi regolare con i tempi, è una cosa abbastanza sensata da fare .
Quindi, se questo fosse il giusto modo di vedere le cose, allora saremmo davanti ad un colpo di scena: l’orologio ci dice che (oltre ad essere le 18:55) Zeke e Levi (e quindi TUTTA la suicide squad) sono in combutta.
Secondo questa interpretazione, l’armata ricognitiva, Eren e Zeke, sarebbero in una specie di alleanza (per il momento, ignoriamo per quali motivi), in relazione al conseguimento di un indefinito risultato (anche su questo, per ora non ci facciamo domande). Ovviamente, quando si vuole qualcosa, ci si deve organizzare per ottenerla, ergo, si crea un piano (sto dicendo cose banali per tenere meglio il filo del discorso, ma anche per farmi il figo ). Per cui, in definitiva, sempre seguendo il filo delle nostre pippe mentali, Zeke stava avvertendo il suo alleato di mettere in atto la sua parte di piano, ma rimanendo vago in modo tale da non far insospettire l’esercito mahleano (o perlomeno, ciò che ne rimane) e i suoi “compagni” shifter.
Ok, lo capisco, prima ho detto che Zeke era solo alleato con Eren, ed ora me ne esco con un’idea completamente opposta. Credo che quindi sia necessario fare alcune osservazioni, per mettere ordine fra tutte le robe che ho tirato fuori in queste pagine (tanto per la cronaca, questa sarebbe la quarta pagina di un documento world. Il bello è che ce ne stanno quasi altri due. Ora capite perchè ho difficoltà a trovare il tempo per scrivere le analisi? )
– OSSERVAZIONE 1: nel secondo paragrafo, ho dato i miei personali pareri su Zeke, che come avrete potuto constatare da soli, sono in totale disaccordo con quanto sto dicendo in quest’ultima parte dell’analisi. Questo, perchè ci tengo ad essere il più preciso possibile, senza trascurare ogni possibile evenienza (anche perchè stiamo parlando di roba alquanto importante ), tuttavia ci terrei a fare una certa precisazione: nella sezione dove esprimo il mio punto di vista sul problema Zeke, ci sta la versione “Zeke x Eren” perchè onestamente, è quella che trovo più coerente con il contesto (sia vecchio che nuovo), oltre che la più interessante (anche se in effetti, questa interpretazione lascia dei buchi che invece sono coperti dall’altro scenario di alleanze). Come ho anche ripetuto, nulla impedisce che Zeke sia in combutta con tutta la suicide squad, o addirittura, che sia dalla parte di Mahle.
– OSSERVAZIONE 2: togliendo tutte le varie pippe sull’orologio e sui tempi, si può comunque evincere una cosa interessante da tutto questo, e cioè, che Zeke sapeva “qualcosa” riguardo Levi. Infatti, aldilà di ogni considerazione su ciò che sta dietro quel “non hai più molto tempo”, rimane comunque il fatto che Zeke sa effettivamente “cose” riguardo Levi. Per quel che è la versione ufficiale degli eventi, Mahle non ha più avuto alcun tipo di rapporto con i paradisiani (non contando le navi affondate) dopo il ritorno in patria dei guerrieri, quindi come potrebbe Zeke essere aggiornato sul conto del nano?
E niente, sono costretto a ripetere nuovamente l’ormai famoso ritornello “Zeke sta dalla parte di Paradis”. In effetti, non so quale altra via ci sarebbe per definire il modo in cui il nostro beneamato stratega, sarebbe venuto a conoscenza di determinati dettagli sugli avversari di Paradis, e se anche ci fosse, perchè tacere ai propri compari le sue scoperte? (perchè ricordiamo che l’esercito di Mahe non sa un cazzo su Eren e compagnia) Comunque, preciserei che quanto appena detto, ci indica solo che Zeke NON è dalla parte di Mahle, ma non se sta con tutta l’armata ricognitiva, o con il solo Eren (ovviamente, se fosse dalla parte SOLO del fratello, l’intento del gigante bestia con quelle parole, sarebbe stato di provocare Levi. Al contrario, nell’evenienza che l’accordo fosse con tutti i paradisiani indistintamente, allora rientriamo nel caso ampiamente eviscerato poco fa).
– OSSERVAZIONE 3: sebbene abbia esordito dicendo che non me ne fregasse più nulla di Zeke e degli impicci legati al suo schieramento, l’analisi in realtà gira proprio intorno a questo argomento. Scusate, ma la tentazione di fare altre inutili seghe mentali, era troppo forte.
Eeeee siamo alla fine. Vi ringrazio di essere giunti fino a questo punto (se avete letto tutta l’analisi, ovviamente ). Come ormai ben sapete, non sono sicuro se userò ancora questo format per parlare di snk. Sicuramente, quando uscirà un capitolo di quelli belli pieni di wtf, cercherò di trovare il tempo per scrivere qualcosa di decente (per intenderci un’analisi “canonica” come questa), ma per i capitoli “normali”, credo che scorporerò le mie opinioni in piccoli post sparsi durante il mese. Sia ben chiaro quindi che CONTINUO A PARLARE DI SNK, anche se in altri modi. In ogni caso, è pur sempre la perdita di un punto di riferimento per me e per voi, perchè non ho la sicurezza che tanti piccoli post, possano avere la stessa presa che invece ha un unico papirone di 5 pagine.
Ovviamente non per la lunghezza, ma per ciò che rappresenta: una specie di fuoco attorno a cui riunirsi per poter parlare insieme. Un evento.
In ogni caso, ora sto sfociando nelle fregnacce sentimentalistiche che temevo avrei sfoderato alla fine. Tra l’altro, non sono neanche sicuro se sarà la fine.
Detto questo, nella speranza di poter ancora scrivere analisi del genere (distruggendo tutti sti discorsi sulle “ultime analisi”, e quindi facendomi fare una colossale figura dimmerda), direi che è il caso di congedarmi.
Alla prossima,
-Sensei-