Che bello questo capitolo. Non leggevo un capitolo di snk così bello dal mese scorso.
A parte battute scroccate dal gruppo di telegram (grazie a rosario o a chi cazzo era, non ricordo ), iniziamo a cianciare sull’ultimo chapter di snk, “Figli della foresta”.
— SGUARDI —
Una delle cose che più apprezzo della tecnica narrativa di Isayama, è che i personaggi del suo fumetto non hanno bisogno di balloon di testo per parlare: le loro espressioni, i loro occhi, riescono ad esprimere molte più cose di quanto mai potrebbe fare un testo scritto, ed il 111 è uno dei casi in cui questa caratteristica del manga viene maggiormente alla luce. Difatti, il capitolo gira intorno ai contrasti emotivi, mettendo ogni personaggio dinanzi ad una situazione disarmante, e lasciando che siano i loro sguardi a testimoniare il conflitto interiore che in essi ha luogo.
Gli occhi di Pixis stridono all’idea di non poter vendicare l’amico ed anzi, di dover scendere a patti con i suoi assassini, così come quelli di Kiyomi si “strizzano” per la vergogna di dover preferire il denaro alla dignità della propria famiglia.
Naturalmente, il “piatto forte” del capitolo, è la sezione in cui finalmente la famiglia di Sasha viene a conoscenza della vera identità di Mia AKA Gavi (AKA maquandocazzomuoribruttazoccola). Isayama fa centro anche questa volta, ed il crescendo emotivo è costruito perfettamente.
L’espressione sbigottita del cuoco mahleano, che a mano a mano realizza di avere davanti l’assassino della sua amata (?), in contrasto con il viso disteso ed anzi, sollevato di Gavi che non fa altro che fraintendere il suo interlocutore, crea l’atmosfera perfetta per la situazione.
Si passa quindi agli occhi del signor Blouse, dapprima raggelati dalla scoperta, si fanno via via più naturali, scaldati da una fermezza che porta quasi all’assoluzione di colei che ha tolto la vita a sua figlia. Ma il dolore resta, e la ragione che porta il signor Blouse a cercare di far uscire i bambini dalla foresta, non è un collante abbastanza forte per tenere insieme tutti i pezzi. Così, alla prima “scossa”, tutto quel fragile ordine creato finisce per venire meno: la conclusione sono le lacrime di un’intera famiglia che ha dovuto perdere una figlia due volte.
In lontananza una Gavi disarmata dalla reazione del padre di Sasha, sbalordita dal volto di Kaya.
Che forse, per la prima volta, Gavi sia andata oltre l’etichetta dei “demoni eldiani”, e abbia visto qualcos’altro nei suoi diabolici consanguinei?
— “IL VINO DI CUI SI PARLA NELL’ESERCITO” —
E veniamo alla parte preferita da tutti voi (e anche un pò da me ), cioè, LE PIPPE MENTALI.
Il capitolo di questo mese, non è uno di quelli che concede molto materiale per speculazioni, anzi, l’unico elemento su cui si può realmente “teorizzare”, è la presenza del liquido spinale nel vino.
Ok, detto così sembra quasi un fatto da quattro soldi, ma in realtà (cosa che non devo certo venirvi a dire io, visto che si sente a pelle) è un colpo di scena bello grosso, e che si porta appresso moltissime implicazioni.
Innanzitutto, è la conferma che Zeke stia effettivamente tramando qualcosa alle spalle degli eldiani, e che per i suoi intenti si stia facendo forte dei mahleani all’interno delle mura.
Per quanto riguarda Nicolò, il fatto che sappia del vino implica che sia dalla parte di Zeke?
Forse. Anche se in realtà, potrebbe anche essere che “sappia”, ma nulla di più.
– “Cosa conteneva quel vino?”
– “Probabilmente… il liquido spinale di Zeke.”
Il fatto che sia “probabilmente” e non “certamente”, vuol dire che potrebbe esistere anche la possibilità che non sia in quel modo, e cioè che il vino non sia corretto con il liquido spinale di Zeke. Ma questo, implica che Nicolò non sa esattamente quali siano le bottiglie di vino contenenti il liquido di Zeke, e quali no. Concludiamo dunque, che solo alcune bottiglie di vino sono corrette, e che la loro distribuzione nel privè degli ufficiali, è un pò a cazzo di cane.
E secondo voi Zeke si permetterebbe un piano a cazzo di cane?
Quindi può anche darsi che gli “agenti” di Zeke siano altri mahleani che lavorano in quel locale (dal capitolo 108, sappiamo che c’è almeno un altro mahleano nel ristorante), e che Nicolò sappia alcuni dettagli del (presunto) piano dello Yeager maggiore, proprio dai suoi compagni. A questo punto, per rispondere alla lecita domanda “in che modo Nicolò ha raccolto l’informazione sul vino dagli altri mahleani?” si apre la via per due scenari:
(i) il piano gli è stato rivelato in nome del potere dell’amicizia;
(ii) lo ha scoperto fortuitamente, all’insaputa dei suoi compari di Mahle.
Entrambe le eventualità sono un pò “meh”, perchè in un caso gli agenti di Zeke sarebbero degli inaffidabili, nell’altro degli incapaci. E non so quale delle due cose sia meglio.
Pertanto, questo ragionamento ci porterebbe a pensare che Nicolò sia parte attiva delle macchinazioni del gigante bestia, e che dunque sappia il piano in quanto ingranaggio della pianificazione. D’altronde però, ci siamo già convinti del fatto che Nicolò non sappia quali bottiglie contengano lo sperm- il liquido spinale di Zeke, e pertanto, trascurando il caso banale che il cuoco abbia avuto dimenticanze (come abbiamo già fatto prima), ritorniamo al punto di partenza, e cioè, all’ipotesi che le bottiglie di vino con il liquido seminal- spinale di Zeke siano distribuite a cazzo di cane.
E secondo voi Zeke si permetterebbe un piano a cazzo di cane?
Eccoci quindi davanti ad un “loop” di congetture, da cui si può uscire soltanto andando contro una delle assunzioni che abbiamo messo alla base del nostro ragionamento: è davvero sicuro che i camerieri mahleani sapessero della sbor- liquido spinale di Zeke nel vino? Con questo intendo dire che non sarebbe assurdo pensare che nessuno dei mahleani di quel ristorante sappia nei dettagli cosa stia facendo, bensì, abbia ricevuto solo l’ordine di far bere un particolare tipo di vino agli alti ufficiali dell’esercito (magari anche sotto certe condizioni, non è un elemento che ci è dato sapere per il momento). Seguendo questo pensiero quindi, quel “probabilmente” indica il fatto che Nicolò si sta riferendo ad una sua personale teoria, di cui comunque, non ha certezza assoluta.
E quindi?
Beh… Ve lo avevo detto che questa parte sarebbe stata una pippa mentale
Ok, forse una lezione la possiamo imparare, ovvero, che il piano di Zeke tiene conto di un gran numero di “partecipanti”, e che le informazioni (probabilmente, visto che si tratta di una mia ipotesi che potrebbe essere falsificata già nel prossimo capitolo) non vengono distribuite allo stesso per tutte le pedine.
Però in tutto questo, c’è una cosa che abbiamo dato per scontato, senza esserci posti troppe domande in merito.
Siamo realmente sicuri che il piano sia di Zeke?
— IL PIANO DI ZEKE (?) —
Perchè deve necessariamente essere stato Zeke a mettere il suo liquido spinale nel vino?
Mi spiego. Il fatto che il liquido spinale sia suo, porta certamente a pensare che ci sia proprio Zeke dietro l’operazione di correzione del vino, tuttavia, è per l’appunto un “pensiero”, un’ipotesi. Perchè non potrebbe essere stato qualcun altro che dispone di una grande quantità del liquido spinale di Zeke?
Rispondere “perchè Zeke vuole fare qualcosa” non vale, perchè in realtà non abbiamo la minima idea di cosa realmente stia progettando Zeke, dunque, cercare di confermare l’assunzione di partenza ( = “Zeke ha messo il suo liquido nel vino”) basandosi sull’intenzionalità del gigante bestia, non porta a conclusioni univoche.
Difatti, prendiamo un personaggio del tipo descritto poco sopra, e cioè, qualcuno che abbia a disposizione una quantità non indifferente di liquido di Zeke (condizione necessaria per sostenere l’ipotesi), e mettiamo che questo abbia intenzioni un minimo sovversive nei confronti del mondo (cosa che al momento è abbastanza comune nel manga ). Se supponiamo anche che l’ipotetico personaggio in questione abbia un minimo di sale in zucca, allora viene naturale ipotizzare che questi possa aver sfruttato l’insicurezza e la diffidenza che il governo ha nei confronti di Zeke, per arrivare ai suoi fini. Se il nemico è stato scovato, allora non c’è motivo di continuare a cercare altre minacce, vero?
Tutta questa situazione però, rimane un pò vaga, perchè la condizione dell’avere a disposizione molto liquido spinale è considerevolmente “costosa”. Consideriamo però quello di cui stiamo parlando: siamo in un mondo appena uscito dal medioevo, che fino a 4 anni prima non conosceva neanche la tecnologia della fotografia. In quale modo quindi, i nostri cari amiconi di Paradis potrebbero rendersi conto della presenza o meno del beneamato liquido spinale nel vino? Detto in altri termini, e se nel vino non ci fosse alcuna traccia del liquido spinale, se fosse tutta una farsa di un certo personaggio che cerca di far additare Zeke come il cattivone della situazione, in relazione alla concretizzazione di un certo piano non meglio definito?
Ok, è una cosa un pò “astratta” da pensare, ma al momento, anche qualsiasi ipotesi riguardo le “vere intenzioni di Zeke” sono un pò astratte, visto che abbiamo molti pochi elementi su cui basarci, e visto che si tratta del personaggio più enigmatico dell’intera opera.
Ciononostante, io vorrei seriamente credere che sia tutta una pensata di Zeke, che il vino sia “contaminato”, e che ora metà delle alte sfere dell’esercito sono potenzialmente alla mercè del gigante bestia: non credete anche voi che in questo modo la situazione si farebbe molto molto più interessante?
Ah approposito. Se questa eventualità (cioè che gli ufficiali abbiano ingerito il liquido di Zeke) fosse realmente confermata (basterebbe la conferma che nel vino ci sia liquido spinale, visto che nel 108 Isa ci ha mostrato Nicolò che, con aria molto da assassino di Detective Conan, porta il vino agli ufficiali chiedendo ad un compare mahleano se quello fosse “il vino raccomandato”), allora, secondo voi, quali situazioni potrebbero aver luogo? In che modo Zeke potrebbe agire, assumendo che sia lui la mente dietro “l’avvelenamento” del vino?
Beeeeene, ed anche per stavolta ho terminato la vogl- gli argomenti di cui parlare.
Come avete potuto notare, nel primo paragrafo sono stato un pò smielato, e (forse) ho esagerato con i paroloni, tuttavia, tenete conto del contesto a cui facevo riferimento. Insomma, li l’analisi non era tanto da fare sulle cose quanto sulle sensazioni che Isayama voleva far trasparire.
Detto questo, è giunto il momento di darci appuntamento al mese prossimo (anche se io onestamente spero di no, perchè scrivere ste cose mi porta via un pò di orette, ma anche perchè in generale la vita fa schifo e spero di morire prima. Anche se forse in questo modo non potrei vedere la fine del manga. E questo sarebbe un problema).
Alla prossima analisi di 4 pagine
-Sensei-