Se due mesi fa siamo rimasti sbalorditi dal capitolo ed il mese scorso siamo stati spiazzati dalle rivelazioni, questa volta non siamo neanche sicuri di aver letto quello che abbiamo letto.
Il capitolo 121 di Shingeki no Kyojin rappresenta uno snodo cruciale del manga, un punto di svolta che rimette in discussione numerosi aspetti della trama all’apparenza già eviscerati, aprendo la strada a nuovi scenari per il futuro. Sicuramente, siamo di fronte ad uno dei più importanti capitoli del manga, se non addirittura il più importante in quanto a “pesantezza” di rivelazioni (finora).
O perlomeno questo è quello che sembrerebbe. Voglio dire, avete tutti ben chiaro cosa cacchio è successo nel capitolo? Avete davvero capito come si siano verificate le “interferenze” dal presente al passato ed il loro significato nel contesto della “timeline” degli eventi?
No?
Beh neanche io
Va bene lo ammetto, ho una spiegazione riguardante il casino delle influenze temporali del capitolo – d’altronde, se non avessi capito nulla non avrei scritto la seguente analisi – ma non ho la certezza che quello che penso sia effettivamente quello che Isayama volesse intendere nel capitolo. Ciononostante, visto quanto sia ingarbugliata e di non immediata comprensione la questione, credo che “avere un pensiero” sia già qualcosa
Dunque, in quest’analisi mi concentrerò principalmente nel trattare ciò che è successo nel capitolo riguardo il potere di “vedere il futuro” del Gigante dell’Avanzata, ergo come funziona, come è stato usato da Eren e Grisha, le implicazioni a livello temporale ed altre cose che prima del capitolo 121 potevamo bollare come teorie del complotto al pari dell’allunaggio diretto da Kubrick.
Nell’ultima parte del post mi concentrerò invece sul fare ipotesi su ciò che succederà nell’immediato futuro del fumetto (AKA previsioni per i prossimi capitoli).
Introduzione finita, buttiamoci senza ulteriori cincischiamenti nel vivo dell’analisi.
— FAQ TIME: IL GIGANTE DELL’AVANZATA —
In questo paragrafo cercheremo di fare un pò di chiarezza sui numerosi dubbi che il capitolo ha sollevato sul potere del Gigante dell’Avanzata, e sulla struttura temporale del mondo di Isayama. Prima di iniziare, una breve precisazione sulla notazione usata: nei sotto-paragrafi seguenti, faremo utilizzo di tutte le possibili varianti del nome del gigante protagonista del capitolo, in quanto elemento ricorrente nel discorso. Per evitare ripetizioni che renderebbero poco scorrevoli il testo, utilizzeremo le seguenti denominazioni per fare riferimento allo stesso Gigante:
“Gigante che Avanza”, “Gigante dell’Avanzata”, Gigante d’Attacco”, “Shingeki no Kyojin”.
Dopo queste (non) necessarie pippe burocratiche, possiamo partire con le pippe vere e proprie.
– Manuale di istruzioni del Gigante dell’Avanzata –
«Ognuno dei nove giganti ha una sua peculiare abilità… questo vale anche per il “Gigante che Avanza”, il quale alberga dentro di me… […] “Il Gigante che Avanza” è in grado di scrutare nella memoria dei suoi futuri successori… in pratica può vedere il futuro.»
Con queste parole, Grisha informa i presenti nella cappella Reiss così come il lettore, della vera abilità del Gigante che dà il nome al fumetto.
Finora il potere del gigante più mattacchione dei 9 è sempre stato un mistero a metà, nel senso che la domanda “qual è il potere del Gigante dell’Avanzata?”, non ha mai avuto un posto in prima fila nei nostri dubbi sul manga, venendo snobbata in favore di altri interrogativi più sexy o dando per buone risposte del tipo “il suo potere è quello di avanzare xdxdxd”.
Ebbene, con questo capitolo, il nostro simpatico SnK passa dall’essere il più sfigato dei 9 giganti, a quello con il potere più sgravo. Non male [cit.].
Tuttavia, il modo in cui è stato presentato il potere nel 121 non è dei più chiari, soprattutto a causa degli “espedienti visivi” messi in atto da Isayama per rendere la narrazione più scorrevole ed efficace. Per cui, credo valga la pena ripetere il motivo che rende il Gigante che Avanza così speciale.
Il potere dello Shingeki no Kyojin è l’abilità di riuscire a guardare il futuro attraverso le memorie dei futuri possessori del Gigante stesso.
Facciamo degli esempi concreti su ciò che il potere del Gigante dell’Avanzata permetterebbe di fare ai suoi possessori, prendendo come riferimento gli unici 3 portatori finora noti del Gigante (Kruger, Grisha ed Eren):
– Kruger potrebbe aver visto il futuro tramite le memorie di Grisha, di Eren e dei successori di Eren.
– Grisha potrebbe aver visto il futuro tramite le memorie di Eren e dei successori di Eren.
– Eren potrebbe vedere il futuro tramite le memorie dei suoi successori
Facciamo ora due ovvie (ma doverose) osservazioni:
(i) Vedere il futuro tramite le memorie di un successore, vuol dire semplicemente vedere le memorie del successore. Ovviamente, essendo il successore in un tempo anteriore a quello del possessore attuale dello SnK, vederne le memorie vuol dire, per l’appunto, vedere il futuro.
(ii) Il fatto che un possessore del Gigante dell’Avanzata potrebbe vedere il futuro, non implica che questi debba necessariamente farlo, bensì, si tratta di una facoltà che hanno a disposizione, e di cui possono servirsi nei limiti in cui il potere stesso ha effetto.
È lecito infatti supporre che il potere di “veggenza” abbia dei limiti, come dimostra il fatto che Eren, sebbene avesse visto il futuro, non sapesse che chi avrebbe potuto usare il potere della Coordinata non era lui, bensì Zeke.
Ultima cosa che possiamo/dobbiamo dire su questo potere, è il come questo si attivi. Possiamo supporre che un utilizzatore del Gigante che Avanza, possa usare di sua spontanea iniziativa il potere ed usarlo come preferisce, allo stesso modo di come il Gigante Femmina richiami i Giganti Puri nelle circostanze, oppure di come il Gigante Corazzato indurisca il suo corpo.
Ciononostante, tutte le visioni future menzionate nel capitolo, sono state indotte da fattori esterni. Notiamo infatti che Grisha è indotto a vedere il futuro a causa della presenza di Eren e Zeke nelle sue memorie, mentre le visioni del futuro di Eren sono “triggerate” dal contatto con Historia (perlomeno da quel che ne sappiamo al momento).
Per il momento quindi, non ci addentriamo troppo nell’argomento dell’attivazione del potere, e ci limitiamo ad osservare che questa potrebbe essere coatta, indotta da fattori esterni.
E con questo la lista delle cose che possiamo dire per ora sul potere del Gigante d’Attacco è finita (AKA al momento non mi vengono in mente altre cose importanti da dire ).
A discapito di tutto quello che abbiamo detto finora, nel capitolo sembrerebbe quasi che Eren abbia un potere non circoscritto al solo “vedere” e al solo “passato”, bensì apparentemente è quasi come se partecipasse attivamente alle scene del “flashback” di Grisha, influendo sul corso degli eventi. Cosa sta succedendo quindi? Nel prossimo sotto-paragrafo ci occuperemo della questione.
– Memorie future V memorie passate –
Come detto poco sopra, nel corso del viaggio attraverso le memorie di Grisha sembra che Eren partecipi attivamente a certi momenti della vita del padre, e non si limiti al solo “vedere” passivamente i ricordi.
Facciamo riferimento ovviamente, alla memoria in cui Grisha entra nella cappella dei Reiss minacciando di rubare il potere del Progenitore a Frieda.
Eren sembrerebbe essere materialmente in quel luogo a tutti gli effetti ed anzi, le sue parole sono determinanti a convincere Grisha a portare a termine la missione: è innegabile che la presenza dei due fratelli Yeager lì nella cappella, affianco al comune padre, fosse un tassello imprescindibile del mosaico, senza il quale gli eventi non sarebbero andati come sono andati. Eppure Eren e Zeke stanno solo visitando dei ricordi, è possibile che una cosa del genere succeda? E se pure potesse accadere, considerando che Eren è nella sua posizione attuale (anche) per via di quel momento, non sarebbe assurdo pensare che sia lui stesso l’artefice del momento che lo caratterizzerà in modo tale da renderlo artefice del momento che lo caratterizzerà?
In questo sotto-paragrafo cercheremo di dare una “risposta” (fra virgolette perchè potrebbe essere benissimo una stronzata inventata da me e dagli altri stronzi con cui ho discusso prima di scrivere quest’analisi) al primo di questi due quesiti, del secondo interrogativo ne riparleremo nel sotto-paragrafo successivo (ops, spoiler ).
Dunque, formalizziamo meglio la domanda, giusto per fissare le idee.
Com’è possibile che Eren riesca ad influenzare il passato durante il viaggio nelle memorie di Grisha?
Prima di tutto, una breve descrizione di ciò che noi lettori “vediamo” materialmente nel capitolo.
Nella cappella dei Reiss, Grisha cerca di convincere Frieda ad usare i suoi poteri da Gigante Progenitore per salvare la gente delle mura, ma senza successo. Fin qui nulla di nuovo per noi, la scena era già stata mostrata nel capitolo 90 (proprio contestualmente al fatidico baciamano di Eren ad Histroia). Il capitolo 121 ci mostra il resto di ciò che accadde in quell’occasione, con delle svolte incredibilmente inaspettate. Dopo un breve pippone di Frieda che riecheggia l’ormai nota volontà di Karl Fritz, sembra che Grisha non sappia più che fare, ma certamente non ha intenzione di commettere un massacro, non ne avrebbe il coraggio. Naturalmente, il nostro bad boy Eren non approva assolutamente le titubanze paterne, fissandolo con aria molto poco gioviale mentre cerca di controbattere ai paroloni di Frieda sul perché gli eldiani dovrebbero morire tutti malissimo. Ma per quante occhiate sexy possa fare Eren, la sua posizione è quella di uno spettatore, non può fare nulla per cambiare le cose. O perlomeno è quello che siamo portati a credere sia per il modo in cui il viaggio nelle memorie è stato presentato, sia per quello che sappiamo in generale sul mondo di SnK.
Colpo di scena: Grisha non soltanto si accorge della presenza di Eren (cosa di cui in realtà non ci stupiamo troppo, visto che già nel capitolo 120 Grisha aveva “captato” la presenza del nostro best boy Zeke), ma addirittura, questi sente anche le sue parole, esattamente come se fosse affianco a lui in quel preciso istante. Dunque, l’Eren del “nostro” presente (cioè dell’anno 854) rimprovera il Grisha del “nostro” passato (anno 845) per il suo atteggiamento da vigliacco, spronandolo a continuare ad avanzare e portare a termine la sua missione.
Il discorso di Eren tocca le corde giuste dell’animo di Grisha, riapre le sue ferite del passato: il dottor Yeager afferra il bisturi e si trafigge la mano. Il resto è storia.
È chiaro come quanto accaduto a questo punto abbia dell’incredibile, e rimetta in discussione moltissimi aspetti del manga dati per certi, a partire dai retroscena dietro questo particolare avvenimento.
Tutti noi lettori siamo stupiti (?) da quanto letto, non riusciamo ad identificarne le meccaniche ed il significato. Abbiamo perso la bussola e non sappiamo più che pensare sul manga di Shingeki no Kyojin, la vita ci sembra più incerta ed il domani non ha più alcun valore.
Ma non disperate, mettete via quelle lamette: il Sensei è qui per spiegarvi cosa cazzo avete letto.
Ok, mi rendo conto che probabilmente l’uscita che ho appena fatto è un pò cringe, però non sapevo come ricollegarmi a quello che volevo dire, quindi stacce
In primo luogo, osserviamo che soltanto Grisha riesce a vedere/sentire Eren, dunque possiamo dire con una certa sicurezza che qualsiasi cosa stia avvenendo, è legata ad una particolare condizione che riguarda solo i due personaggi (oltre a Zeke ovviamente, che per il momento escludiamo dal ragionamento per non complicarci la vita). Quindi non vi è stato nessun intervento materiale da altre epoche in quel dato momento, piuttosto l’influenza deve essere su un piano “mentale”. Detto in altri termini, per via di quelle non meglio precisate condizioni che coinvolgono Eren e Grisha a cui accennavamo prima, il Grisha dell’anno 845 riesce a “percepire” e “vedere” l’Eren dell’854, sebbene sia il Grisha che l’Eren di riferimento siano nelle loro rispettive epoche (ovvero come già detto, 845 e 854).
Passiamo ora ad identificare le condizioni che permettono ad Eren e Grisha di interagire fra loro, sebbene siano in due momenti storici differenti. Ovviamente, la prima opzione che ci viene in mente è il potere del Gigante dell’Avanzata, che permette al suo possessore di scrutare nelle memorie dei suoi successori. A questo punto, potremmo pensare che il potere della veggenza dello SnK non basti per spiegare tutta la situazione sopra descritta, in quanto per come ci è stata presentata la scena, servirebbe anche qualcosa per andare “dietro” nel tempo, in quanto le parole di Eren vengono recepite da Grisha. In realtà però, abbiamo tutti gli ingredienti necessari per modellizzare la sequenza di eventi in esame. Osserviamo infatti, che se l’influenza non avviene su un piano materiale (come detto poco fa), allora neanche il viaggio “all’indietro” deve essere materiale.
Colpo di grazia: il viaggio nella memoria di Grisha che stanno facendo Eren e Zeke è a tutti gli effetti un “viaggio nel tempo” a livello “mentale”, che è proprio la cosa che volevamo noi. Ergo, il secondo potere che stavamo cercando per spiegare il presunto viaggio nel tempo, non è nient’altro che l’abilità di vedere le memorie dei propri predecessori posseduta da ogni shifter. Notiamo però che in questo caso non si tratta di un “semplice” flash di memorie passate così come spesso abbiamo visto nel manga finora, bensì di una vera e propria visita nel mondo “plasmato” dalle memorie dello shifter che si sta “ispezionando”. Possiamo supporre che il motivo di questo “upgrade” del modo di visitare le memorie dei propri predecessori, sia dovuto al potere del Gigante Progenitore, che in pratica starebbe fungendo da “amplificatore”.
Per ragioni di chiarezza, precisiamo che il viaggio nelle memorie di Eren e Zeke non ha nulla a che vedere con un viaggio nel tempo vero e proprio: i fratelli Yeager NON stanno andando realmente dietro nel tempo, bensì semplicemente stanno vedendo i ricordi di Grisha come se vi fossero dentro, una specie di flashback in realtà aumentata, quindi per l’appunto una visita nelle memorie, come la stiamo chiamando finora.
Arrivati a questo punto, non ci resta che tirare le somme del nostro discorso.
Quello che è accaduto nella cappella Reiss, è dovuto ad un “incidente stradale” fra il potere di guardare nel futuro del Gigante che Avanza, ed il potere di vedere nel passato del Gigante Progenitore. Eren e Zeke stavano osservando le memorie di Grisha tramite il potere del Progenitore, che ha permesso loro di accedere ai ricordi condivisi dello Shingeki no Kyojin come se fossero osservatori esterni. Dall’altra parte, la “presenza” di Eren e Zeke in quei momenti, sebbene solo a livello “mentale”, ha portato all’attivazione del potere del Gigante dell’Avanzata di Grisha, che quindi ha ricevuto le memorie dell’Eren futuro che in quel momento stava visitando i ricordi di Grisha stesso. Detto più semplicemente, Grisha stava vedendo Eren che a sua volta stava visitando le memorie di Grisha relative a quel momento. In questo modo, Grisha è riuscito a “sentire” nell’anno 845, le parole di Eren tramite la veggenza dello SnK e dunque, Eren nell’anno 854 non ha fatto altro che osservare la reazione paterna alle parole che stava dicendo in quel momento, ma che Grisha aveva già sentito nell’anno 845.
Un pò confuso come ragionamento? Allora riproviamo.
Eren e Zeke stanno visitando i ricordi di Grisha nell’anno 854, mentre Grisha nel passato (anno 845) vede i ricordi di Eren relativi a questa visita. In altri termini, Grisha vede i ricordi dell’Eren dell’anno 854, che esplora le memorie di Grisha stesso dell’anno 845.
Non so se quanto ho detto è chiaro, ma in pratica stiamo parlando del verificarsi di due eventi complementari che si incastrano perfettamente tra loro, e creano l’illusione ottica che ci ha mandato in tilt durante la lettura del capitolo.
La risposta (?) a questa domanda, alimenta l’altro dubbio già anticipato all’inizio di questo (lunghissimo) sotto-paragrafo. Ovviamente, faccio riferimento ad un topic molto caro ad i complottisti e ad i fan delle teorie pseudo-scientifiche di SnK, che mai come ora in questo capitolo hanno intravisto la possibilità di vedere realizzate le proprie congetture. Ne parliamo nel prossimo sotto-paragrafo (se ancora non avete chiaro quello che è successo fra Eren e Grisha, nel prossimo sotto-paragrafo c’è un’ennesima esemplificazione. Quant’è buono il vostro Sensei ).
– Teoria del loop confermata? –
Spoiler: NO.
Prima di continuare nella lettura, piccola precisazione: il seguente sotto-paragrafo non è assolutamente comprensibile se non si è letto quello precedente. Quindi, se sei una di quelle brutte persone che salta da un paragrafo all’altro senza leggere mai tutto tutto, per capirci qualcosa di quello che ho scritto qui di seguito, dovresti prima leggerti il paragrafo precedente. Lo so, le propedeuticità sono cose brutte. Ma necessarie.
Chiusa parentesi, proseguiamo con le pippe.
Sebbene a prima vista questa “influenza” dal presente al passato di cui abbiamo discusso nel paragrafo precedente, possa far pensare che la linea temporale creata da Isayama per il suo manga sia un serpente che si mangia la coda, basta un pochino di riflessione per convincersi che al contrario è a tutti gli effetti una linea retta.
Difatti, osserviamo che alla base del fenomeno in esame vi sono due eventi distinti, che sebbene sembrino essere l’uno la causa dell’altro, in realtà sono indipendenti, e quindi non implicano nessun meccanismo ciclico, loop temporale o altre stronzate varie.
Spieghiamo meglio quanto detto.
Abbiamo due poteri con funzioni “antagoniste” tra loro, il potere del Gigante dell’Avanzata e quello del Gigante Progenitore.
Il primo permette al suo utilizzatore di guardare il futuro, mentre il secondo rende possibile “visitare” le memorie condivise dei 9 Giganti, cioè, amplifica la portata dei tipici flash mnemonici che mostrano agli shifter porzioni di ricordi dei loro predecessori, in modo tale che questi siano dei veri e propri “mondi” in cui poter entrare e guardare scorrere la vita di quel certo predecessore.
Passiamo alla descrizione materiale di ciò che è accaduto e di come questi poteri sono stati impiegati. In ordine cronologico, nella linea retta che rappresenta il tempo nel mondo di Isa, si sono verificati i seguenti fatti:
1) Nell’anno 845, più in particolare nel giorno della caduta del Wall Maria, all’interno della cappella dei Reiss, Grisha vede nel futuro un Eren che lo sprona a portare a termine la missione affidatagli da Kruger, e di sua spontanea iniziativa decide di assecondare quelle parole.
2) Nell’anno 854, Eren visita assieme a Zeke le memorie di Grisha relative agli avvenimenti della cappella Reiss nel giorno della caduta del Wall Maria, anno 845. Durante la “proiezione” delle memorie del padre, Eren non riesce a trattenersi dal commentare il comportamento di Grisha, e pertanto lo incita a rubare il potere del Gigante Progenitore.
Per cui, da una parte abbiamo Grisha che guarda una cosa che succederà in futuro, dall’altra abbiamo Eren che vede una cosa successa nel passato. Come già detto nel paragrafo precedente, due fenomeni complementari, che messi insieme formano un’intrippantissima illusione ottica.
Pertanto, è chiaro come non ci sia alcuna influenza “diretta” dal presente al passato, bensì gli eventi seguono una naturale evoluzione a linea retta.
Ovviamente, questa osservazione ha delle implicazioni non da poco, che riguardano la struttura temporale del mondo di Hajime Isayama: il fatto che Grisha abbia visto nel futuro una cosa che poi si è effettivamente verificata, porta necessariamente alla conseguenza che il tempo sia fisso e immutabile.
Nulla può modificare il corso degli eventi, le cose devono succedere perché “il futuro è già scritto”, così come dice Grisha stesso.
Da questo punto di vista, le predizioni di Grisha a Zeke riguardo l’avverarsi del piano di Eren, e di quello “scenario” nominato anche da Eren stesso a fine capitolo, sono dei veri e propri flashforward di quello che succederà a breve nel manga.
Hype.
– Una piccola teoria –
Concludo questo interminabile paragrafo con una mia personale teoria, venutami in mente rileggendo il capitolo. Tranquilli sarà una cosa breve, niente pipponi di 3 pagine che pure io mi rompo il cazzo a scriverli ().
Il capitolo precedente, il 120, in apertura mostra dei flash mnemonici appartenenti ad Eren. Fra di essi, accanto a scene iconiche come il risveglio del nostro giovane protagonista dal sonnellino sotto l’albero nel capitolo 1, o scene troll come quella raffigurante Geek Armin e Gothic Mikasa, ne troviamo una che non riusciamo proprio ad identificare. Sto parlando ovviamente, del bambino con i capelli scuri ed il cappello alla medio-orientale (o perlomeno, un cappello che a me ricorda molto quelli tipici della zona. Poi magari quel cappello non ha un cazzo a che vedere con il medio-oriente, anche perché in realtà non ne capisco molto di ‘ste robe. In tal caso ho fatto un’altra figura dimmerda, yay ). Vedendo per la prima volta il rombo storto contente quel ragazzino, non sapevo cosa pensarne in merito: tutte quelle scene erano frame delle memorie di Eren o dei possessori passati del Gigante che Avanza, e quindi anche quel bambino, a rigore, avrebbe dovuto essere un protagonista della sua vita, o di quella di Grisha, o di quella di Kruger (non andrei troppo dietro con gli host, non avrebbe senso che sia il ricordo di un certo possessore sconosciuto prima di Kruger, introdurre un elemento del genere complicherebbe eccessivamente le cose a questo punto della trama).
Ciononostante, non riuscivo proprio ad incastrare quel momento nell’evoluzione di uno dei tre indiziati, sarebbe stato in ogni caso un elemento di troppo per la narrazione.
Forse, dato il cappello alla medio-orientale, avrebbe potuto essere un ragazzino incontrato da Eren nel periodo da infiltrato a Marley, ma anche in questo caso sarebbe comunque un tassello troppo “ingombrante” per completare il puzzle della caratterizzazione del protagonista.
E quindi niente, stallo totale sull’elaborazione dell’identità di quel bimbetto. Poi però arriva settembre, e con esso il capitolo 121.
Come abbiamo già discusso ampiamente nel corso dell’analisi, questo capitolo introduce la grande novità del potere del Gigante d’Avanzata di guardare il futuro. Comprendete benissimo che con l’aggiunta di questo dettaglio, c’è un collegamento che si può fare assolutamente aggratis con la questione del bimbo sconosciuto.
L’ipotesi che mi è balenata in testa è la seguente:
la scena in cui si vede il bambino sconosciuto nel capitolo 120, è in realtà un ricordo futuro di Eren.
Cioè, quel bambino appartiene al futuro della storia, e quella scena lo raffigurerebbe in compagnia dell’Eren del futuro, o di un futuro possessore dello SnK (propenderei per la prima, visto che non avrebbe senso mostrare un generico successore di Eren, a meno che questi non sia un personaggio a noi noto).
Il senso di tutto questo? Boh.
Per il momento, il ragionamento tieno conto del solo fattore della funzionalità narrativa, e per quanto personalmente ci possa pensare, ogni altra soluzione (perlomeno per me) sarebbe di troppo, ingolferebbe la prosecuzione degli eventi aggiungendo nuovo materiale da dover gestire in troppo poco tempo, considerando che il manga sta volgendo al termine.
Fine della teoria. Come vi avevo promesso, veloce ed indolore. Forse meno veloce di quel che credevo, ma poteva andare peggio .
E fine anche del paragrafo dedicato al Gigante d’Attacco. Finalmente, sembrava non finisse più
— COSA VEDREMO NEL CAPITOLO 122? —
Titolo molto clickbait per un paragrafo in cui in realtà ho soltanto una cosetta dire, cosetta che tra l’altro vi avevo già detto un pò di mesi fa. Nel commento del capitolo 119, cercando di trovare un motivo all’eccessiva velocità dei fatti, scrissi la seguente cosa:
«La velocità del capitolo 119 sarebbe dovuta ad una questione “organizzativa”, cioè, per fare in modo che nel volume 30 ci sia spazio per un certo fatto che Isa voglia ad ogni costo inserire, magari anche in vista dell’ormai prossimo finale.
Si tratterebbe dunque di un elemento di pesante rilevanza ai fini della trama, di una tematica che richiederebbe un po’ di tempo per essere sviluppata a pieno, o comunque, di un qualcosa la cui “durata” non è ben chiara nella mente di Isayama. Se così fosse, questo “qualcosa” di cui stiamo parlando porterebbe ad un plot twistone (o ad una svolta) bello grosso, e considerando le tempistiche che un’opera di narrativa dovrebbe rispettare per raggiungere i risultati ottimali in termini di effetto sul lettore, il momento più opportuno per mostrare suddetta svolta sarebbe a fine volume (in altre parole, plot twist nell’ultimo capitolo del volume 30, il 122). […]
Vista la situazione corrente, visto il finale alle porte, direi che non sarebbe così assurdo pensare di vedere il potere del Gigante Progenitore all’opera: che sia finalmente la volta buona per assistere alla proverbiale marcia dei colossali?»
Ora, non vorrei fare il sommobuta della situazione che dice cose ovvie e poi fa il finto modesto vantandosi fra le righe, ma dovete convenire con me che quello che scrissi 2 mesi fa non era proprio una stronzata (). L’elemento di “pesante rilevanza ai fini della trama” che mi aspettavo, si è materializzato nella visita delle memorie di Grisha di questi ultimi 2 capitoli, inoltre la situazione ora sembra proprio volgersi verso l’attivazione del potere del Gigante Progenitore da parte di Eren. Difatti, anche se Zeke ha già dato ad Ymir l’ordine di sterilizzare tutti gli eldiani, sappiamo che questa “transazione” non andrà a buon fine per due motivi:
(i) per motivi narrativi. Le cose prenderebbero una piega estremamente banale se a questo punto Eren non riesca davvero a fare niente, o comunque se non ci fosse un ulteriore twist della situazione corrente.
(ii) ce l’ha spoilerato Grisha in questo capitolo, dicendo che sarà il piano di Eren a realizzarsi.
Anche se la ragione (i) potrebbe non convincere, la (ii) invece non dovrebbe lasciare spazio ad alcun “ma”. In poche parole, Eren riuscirà davvero a “fermare” Ymir e a farle esaudire la sua richiesta, per il momento il “come” non ci riguarda. L’unica cosa che rimane su cui fare chiarezza è il “quando”. Converrete però, che anche per quanto riguarda le tempistiche i dubbi dovrebbero essere pochi: il manga sta finendo, il tempo non è molto, ogni capitolo è fondamentale. Aggiungendo al computo il fatto che ci ritroviamo in una situazione critica, in cui deve necessariamente succedere qualcosa legata all’attivazione del potere del Progenitore, (il piano di Zeke si realizzerebbe se non succedesse qualcosa che impedisca ad Ymir di attuarlo, e sappiamo per il punto (ii) che certamente il piano dell’eutanasia di Zeke non verrà portato a termine) direi che una risposta plausibile alla domanda “quando” sia: “nel prossimo capitolo”.
Il prossimo capitolo è il 122, l’ultimo del volume 30.
Mi ricordate quello che avevo scritto il 29 Luglio a proposito del capitolo 119?
Ah no aspettate, non ce n’è bisogno, ve l’ho riportato io poco sopra.
:vvvvvvvvvvvv
Ed è così che nel capitolo 122 ogni eldiano perse la facoltà di procreare. Ci farei proprio una figura di merda se succedesse dopo tutto questo raspone autocelebrativo
Beeeeeene, anche per questo mese è tutto.
Ultimamente le analisi sono degli ossi duri, e ogni mese è sempre una fatica maggiore scriverne una nuova. La volta scorsa dissi che per Settembre non avrei fatto nessuna analisi, eppure eccoci qua, alla nona pagina del documento Word su cui sto scrivendo la mia ultima fatica. L’andazzo è questo: di base non vorrei flagellarmi scrivendo pagine e pagine di pensieri su un fumetto, d’altro canto però non posso neanche esimermi dallo scrivere qualcosa se Hajime Isayama nel capitolo decidesse di dire quale sia il senso dell’universo.
Ciononostante ci sono dei limiti a tutto, limiti che ultimamente sto rasentando piuttosto spesso. Questo mese sono stato impicciato, ma non quanto credevo, quindi ho avuto modo di impacchettare questo interminabile papiro (che comunque per suddetti impicci è arrivato quasi a fine mese), tuttavia non so se per Ottobre avrò la stessa disponibilità. Ergo, anche se Isayama nel 122 mostrasse il contenuto dell’area 51, potrei decidere di fare uscire soltanto un piccolo post in cui commento velocemente il contenuto del capitolo (sottolineo il “potrei”, perché purtroppo non sono dotato dei poteri del Gigante che Avanza e non posso sapere se effettivamente non potrò fare altre 20 pagine di analisi).
Ecco, questa piccola nota conclusiva dai toni un “pochitto” autocommiserativi per dire che anche se ‘sto mese ho pubblicato l’analisi di 10 pagine, il mese prossimo forse dovrete accontentarvi un un post di 2 pagine.
Ah sì, ridendo e scherzando siamo arrivati a 10 pagine. Evviva.
Nel bene e nel male, ci risentiamo il prossimo mese con un qualcosa sul 122.
Ciao.
-Sensei-