Capitolo 128

Ciao.
Come state? Tutti vivi, spero.
Lo so, è da un po’ che non scrivo qualcosa su SnK in pagina, ma come vi ho già detto in altre occasioni, scrivere il testo di un’analisi o di un altro post alla mia maniera, è molto dispendioso dal momento che mi ritrovo sempre misteriosamente alla decima pagina del documento Word su cui lavoro.
Il mese scorso ho avuto modo di sviare il problema portandovi l’analisi del capitolo in live su Twitch (assieme a Jake8, che salutiamo tanto tanto), ma purtroppo, per cause di forza maggiore, in questo momento sono impossibilitato a streammare in qualsiasi modo (con imbarazzanti risultati che chiunque ci segua ha già avuto modo di apprezzare).
L’alternativa sarebbe stata girarmi i pollici e far finta di non aver mai scritto analisi e/o post di qualsiasi tipo su SnK finchè suddetta causa di forza maggiore non fosse “switchata” ad OFF, ma così facendo avrei rischiato che il prossimo post sarebbe stato l’analisi dell’ultimo capitolo.
Prospettiva poco allettante, non vi pare?

Quindi, ecco a voi il magro compromesso fra un’analisi di 10 pagine ed il nulla: uno scazzato post di discussione. Ricordate: poteva andare peggio :v

Vabbè, bando alle ciance, iniziamo a parlare di quest’ultimo capitolo di Shingeki no Kyojin.
Il seguente, come già detto, è un post di commenti al capitolo, strutturato come al solito in un elenco puntato “in grande” contente mie principali osservazioni.

– MONTAGNE RUSSE
Sembra che i giganti colossali guidati da Eren siano già arrivati sull’altra sponda del mare, e che abbiano perfino distrutto alcune città marleyane. Naturalmente, questa osservazione lascia perplessi tanto i protagonisti della scena quanto noi lettori, dal momento che Isayama ci aveva mostrato la marcia come una lenta e ieratica processione. In questo capitolo la situazione cambia drasticamente aspetto, e la minaccia della distruzione del mondo da parte dei giganti colossali si concretizza. Dunque anche il tempo, l’unico vantaggio che il nostro gruppetto aveva nei confronti di Eren, è andato perso: direi che ora sono cazzi non troppo dolci per la nostra nuova gang di amikony :v.
Personalmente, ho apprezzato moltissimo la scelta esattamente per questo motivo, e cioè che ora siamo in una reale emergenza, il fattore “tempo” diventa un elemento rilevante per la narrazione, che ora torna ad essere “bollente”, incalzata da un incombente disastro.
Insomma, eccoci di nuovo ai climax di Shingeki no Kyojin.
Dopo averci fatto prendere fiato con il volume 31 e con lo scorso capitolo, Isayama prepara noi lettori per un nuovo giro su quelle montagne russe che infinite volte sono state capaci di toglierci il fiato.
Consiglio spassionato: godetevi quanto più possibile il prossimo tornante, perchè non ce ne saranno altri.
(o perlomeno credo :v).

– MAGAT
Parlando sempre della prima sequenza, come non dire due cose anche su Magat? Ho trovato estremamente umana la sua disumanità nello scagliarsi contro Yelena, spezzandole un braccio. Ovviamente non mi riferisco al gesto in sé, ma alle motivazioni dietro di esso, a ciò che ha portato il generale di Marley ad agire così d’impulso e così brutalmente.
Un uomo rude, freddo, schietto, che (apparentemente) vive solo per il suo lavoro. Un uomo che somiglia più ad una macchina che ad un “uomo”. Quest’ultimo capitolo però, ci ha dimostrato che sotto la fredda faccia austera di Magat esiste un essere umano capace di provare sentimenti sinceri, al di là di ogni missione e/o grado militare. Un uomo che assistendo impotente alla distruzione del suo Paese, non riesce a non trattenere la rabbia, una rabbia vera, che denota la presenza di una persona a tutto tondo dietro la figura di militare.
Naturalmente, Isayama non si ricorda del personaggio di Magat solo in questo capitolo, al contrario, nel corso degli eventi più volte ci viene mostrato il lato umano del generale. Certo, non in maniera esplicita come avviene per Jean o Reiner, piuttosto ce ne viene data una dimostrazione in “gocce”, coerentemente con il suo carattere freddo ed austero. Possiamo prendere per esempio un momento del capitolo 117, nello specifico quando il nostro Magat rivede Gabi per la prima volta dopo l’attacco a Liberio: inizialmente la chiama per nome accennando quasi un abbraccio, salvo poi tornare subito al rigido formalismo militare riprendendo ad usare il cognome, e parlandole nelle vesti di suo superiore. Degno di nota è il pannello in mezzo alle due “fasi” della reunion, rappresentante il generale di Marley a denti stretti e sguardo oscurato, a farci intendere che qualcosa si è mosso dentro quella fredda figura, qualcosa che però non può essere portata alla luce. Forse allora non era il momento adatto per lasciarsi andare, o forse, più in generale, Magat non è in grado di esprimersi altrimenti, di far uscire ciò che è davvero. Ma ciò che Isayama ha voluto rendere evidente con quei pochi pannelli, è che in fondo al militare ci sia una persona come tutte le altre. Questo capitolo ne dà dimostrazione finale, portando Magat a concludere quel gesto di conforto accennato nei confronti di Gabi nel capitolo scorso, attraverso l’ammissione delle colpe sue e di tutta Marley (che rappresenta in quanto vertice delle forze armate del regno) verso il popolo di Paradis.
I momenti sono molti di più rispetto a quelli che ho riportato, ma in ogni caso si tratta di piccole perle che messe insieme ci restituiscono la persona dietro al personaggio.
Non avrei mai pensato che ci sarebbe stato il bisogno di dedicare dello spazio di un’analisi/commento alla caratterizzazione di Magat.
È proprio difficile trovare un personaggio con una caratterizzazione non banale (o perlomeno non contestualizzata) in questo manga. Bravo Isayama, anche stavolta 10/10.

– REINER
Doveroso spendere due parole anche su Reiner, sia perché è da un bel po’ che non diciamo nulla sul nostro amichetto possessore del Gigante Plot Corazzato (:v), ma soprattutto per via dell’interessante (seppur breve) momento di “realizzazione” che lo ha colto nel capitolo.
Reiner ha finalmente capito il senso di quelle parole nella notte dell’attacco a Liberio, il perché Eren abbia voluto parlare con lui prima di dar inizio alla sua strage. Nel momento di generale insicurezza che precede lo scontro dalle mille variabili con gli Yeageristi, Reiner ha una sola certezza, la stessa certezza che aveva 9 anni prima, appena sbarcato sull’isola di Paradis: continuare ad avanzare.
Esattamente come Eren, Reiner ha sempre continuato a portare avanti la sua missione indipendentemente da tutto, da vero soldato, ed anche ora avanzare è l’unica opzione che riesce a contemplare. L’unica opzione che rimane ad un involucro ormai quasi del tutto svuotato e rotto come lui. L’unica opzione che abbia mai voluto seguire, fino al punto da vanificare il senso di ogni altra possibile strada.
Ed è in questo momento, ad un passo dal confronto finale, che Reiner comprende di essere uguale alla sua controparte di Paradis: se le parti fossero state invertite, sotto quell’albero fuori dal Wall Maria Eren avrebbe deciso di sfondare le mura, ed in questo esatto momento al largo della costa di Paradis, Reiner starebbe marciando su Marley seguito da migliaia di Giganti Colossali.
Due facce della stessa medaglia, tanto diverse quanto uguali allo stesso tempo.

(Ok, frase fatta e già ripetuta in almeno altre 3 analisi/post di discussione/papiri vari su Reiner per togliermi l’impiccio di scrivere una vera conclusione ad effetto ed uscire da ‘sto paragrafo. Già mi sto pentendo di aver voluto scrivere ‘sta roba.)

– TRADITORI
L’elemento che rende questo capitolo veramente degno di nota (sottolineato anche dal suo titolo), è la presenza del punto di arrivo del graduale ed incredibilmente naturale gioco di grigi e sfumature che Isayama ha sapientemente sviluppato attraverso tutto il manga, e che dalla saga di Marley in poi si è imposto come focus principale della narrazione (o perlomeno, quello in preponderanza). La tematica della relatività dei punti di vista è arrivata allo stadio finale della sua evoluzione, dando luogo a quello che è il ribaltamento definitivo dell’ambiente narrativo relativo al mondo di Paradis: dopo il passaggio di stato da “uccelli in gabbia” a “cacciatori” con l’attacco a Liberio, ora i nostri protagonisti vestono il ruolo di “traditori”. Ed è così che Armin e Connie si ritrovano ad essere visti da Samuel e Daz con lo stesso sguardo che 4 anni prima era stato riservato a Reiner e Bertolt. Traditori.
Eppure tutti e quattro i militari sono ancora indubbiamente compagni, entrambe le coppie riconoscono di esserlo: sebbene gli obiettivi (apparentemente) completamente opposti, Armin, Connie, Samuel e Daz sono ancora uniti da un filo invisibile che li lega da 4 anni, che resiste persino alla conflittualità degli interessi.
Probabilmente, Samuel e Daz non hanno avuto neanche il tempo per chiedersi quali fossero le ragioni di questa contrapposizione, cosa muovesse Armin e Connie ad agire apparentemente così irragionevolmente. Insomma, ai loro occhi i due erano solo “traditori”, compagni che hanno tradito la causa comune. Ma Armin e Connie al contrario, sanno benissimo cosa stanno provando i compagni “traditi”, loro hanno già fatto esperienza del sentimento di rabbia ed incredulità che comporta questa situazione. Ciononostante, è arrivato il momento per i due veterani dell’armata ricognitiva di cambiare ruolo, di fare la parte dei “cattivi” pur portando avanti una missione con ragionevoli scopi: è arrivato il momento di fare la parte di Reiner e Bertolt.
Questa immedesimazione da parte di Armin e Connie chiude il cerchio della relatività dei punti di vista relativi al contesto di Paradis, che non poteva trovare migliore sviluppo se non quello di mettere gli uni contro gli altri quelli che un tempo erano compagni uniti sotto un unico scopo.
La cosa più ironica da considerare riguardo questa osservazione, è che anche ora tutti i militari, Yeageristi e non, stanno combattendo in realtà per lo stesso motivo, ed anzi, più precisamente per lo stesso motivo per cui hanno sempre combattuto, sin da quando il nemico era “i giganti”: la salvezza dell’umanità.
Ciò che è cambiato (come anche espresso da Hanji nel capitolo 127) è il differente modo di intendere questa frase.

– PREVISIONI TIME
Va bene, passiamo ora a qualcosa che potrebbe interessarvi di più, visto che finora non ho fatto altro che ripetere singoli concetti ma con quanti più giri di parole possibili (:v).
Come da titolo, in questo paragrafo cerchiamo di fare un po’ di previsioni sul futuro, provando a non dire troppe stronzate. In realtà non ho molte cose da scrivere in questa sede, in quanto vorrei concentrarmi solo sull’immediato futuro del manga, cioè su come potrebbe risolversi lo scontro con gli Yeageristi. Quindi se vi aspettavate un paragrafo del tipo “come finirà snk”, mi spiace deludervi ma siete nel posto sbagliato. Inoltre, probabilmente prima dell’uscita del capitolo 129, farò un post in cui dirò la mia sul topic che ormai domina (comprensibilmente) ogni discussione su reddit, per cui a maggior ragione, nel seguito eviterò di trattare l’argomento del finale dell’opera.
Fatta quest’inutile precisazione, entriamo nel merito dell’argomento. Come potrebbe risolversi la battaglia con gli Yeageristi?
In realtà non ne ho la minima idea (:v), però c’è un’interessante osservazione che vorrei fare.
Nel capitolo 126, mentre Armin e compagnia si stanno allontanando da Shiganshina, da una finestra del forte militare compare una figura in ombra, la cui identità non è ancora stata chiarita. Fra i più papabili al ruolo di “mistery-kun” vi erano Floch e Shadis, ma credo che con questo capitolo i dubbi rimasti siano ormai ben pochi, anche se onestamente, sin dal primo momento era abbastanza chiaro chi fosse quel tizio che casualmente aveva la stessa pelata e gli stessi vestiti di Shadis :v.
Frecciatine al fandom a parte, considerando che Floch non aveva la certezza che Armin & co. fossero alleati con Marley (certezza che al contrario avrebbe avuto se avesse visto la nuova gang di amyketty), allora il nostro uomo è l’unico altro indiziato, ovvero Keith Shadis.
Se Isayama ha deciso di farci vedere l’ex leader dell’armata ricognitiva in quella circostanza, vuol dire che avrà necessariamente un ruolo nel futuro immediato, dunque, è ragionevole pensare che Shadis interverrà nel conflitto attuale con gli Yeageristi. Non so quale sarà il suo contributo alla battaglia, ma questa è l’unica opzione possibile per non lasciarsi per strada il tassello “mistery-kun”, che non potrebbe avere altra utilità ai fini della trama. Difatti, Isayama l’ha introdotto legandolo a stretto filo con l’alleanza Eldia/Marley, quindi il suo ruolo nel fumetto non può concretizzarsi in altro modo se non in relazioni ai nostri amiconi interetnici. Considerando che lo step del manga successivo al conflitto con gli Yeageristi è (presumibilmente) il confronto finale con Eren (che impone un completo cambiamento di tutto il contesto, sia “materialmente” in quanto a luogo dell’azione, sia in quanto a focus narrativo), direi che la fase attuale è l’unico momento adatto per vedere diradarsi la (non così fitta) nebbia attorno al nostro uomo.
Sintetizzando tutto quello che ho detto: Keith Shadis irromperà nella battaglia contro gli Yeageristi.
Oppure no. Sono solo ipotesi in fin dei conti, e magari mistery-kun è qualcun altro che non ha nulla a che vedere con Shadis.
Siccome però le probabilità che si tratti proprio di quel pelatone sono abbastanza alte, diamo per buono che si tratti proprio di lui, e già che ci siamo, supponiamo anche che succeda proprio quello che ho ipotizzato (cioè Shadis arriva al porto dal nulla).
A questo punto, chiediamoci cosa potrebbe succedere con l’ingresso in scena di questo personaggio.
Come già detto prima, non riesco ad immaginare cosa potrebbe accadere di preciso, però ci sarebbe un certo particolare di questa ipotetica situazione che non posso non far notare.
Shadis e Floch rappresentano le due facce dell’esercito di Paradis, i due esponenti principali della vecchia e della nuova dimensione militaresca dell’isola.
Isayama ha già voluto sottolineare questa contrapposizione nel capitolo 113, facendo scontrare (nel senso più generale del termine) i due personaggi in quello che era a tutti gli effetti un conflitto fra due generazioni diametralmente opposte, l’antico contro il nuovo, la tradizione contro la rivoluzione. Dunque, il ruolo che Floch e Shadis si portano sulle spalle in quanto campioni delle rispettive concezioni militari, è qualcosa di ormai consolidato nella struttura del manga.
Considerando che quella che stiamo vivendo al momento è la battaglia finale con l’esercito, o meglio, la sequenza che completerà a livello narrativo la componente dell’opera relativa all’esercito, allora credo che non ci sia migliore modo di chiudere il cerchio se non con uno scontro fra ciò che era l’esercito nel capitolo 1, e ciò che è allo stato attuale. Da questo punto di vista quindi, l’intervento di Shadis potrebbe essere fondamentale per mettere un punto alla questione degli Yeageristi, ed essere la chiave per risolvere definitivamente il conflitto con Floch.
Potrebbe. Oppure potrebbe tranquillamente non fare niente, rimanere al sicuro dov’è ora e lasciare che siano i gggiovani a sbrigarsela fra loro, vanificando l’ultima pagina e mezzo di pippe mentali. Sì, esiste questo rischio, ne sono consapevole. Ne sarà valsa la pena? Soltanto il tempo ce lo dirà.

Ah sì, prima di chiudere il paragrafo vi lascio un’ultima ipotesi sul futuro, così de botto, senza girarci attorno: Magat potrebbe morire.
Potrebbe morire perché si è “confessato”, ha chiesto scusa per gli ingiusti torti che la popolazione di Paradis ha subito, lasciando uscire allo scoperto l’uomo dietro il grado militare (per riprendere ciò che abbiamo detto nel primo paragrafo di questo post). In definitiva, il discorso che ha fatto potrebbe rappresentare il suo testamento, le sue ultime parole.
Anche in questo caso, sottolineiamo il “potrebbe”, perché si tratta sempre di un’ipotesi, e ad essere onesti, anche un po’ deboluccia in questo caso. Però ormai ero arrivato quasi alla fine della quinta pagina, non concluderla per così poco non avrebbe soddisfatto il mio senso dell’ordine :v

Vaaaa bene, pippone finito. Questo commento è stato un pochino più lungo da scrivere in quanto a tempistiche, sia perché il tempo libero “standard” che di solito dedico a post di questo tipo, nelle ultime settimane è ridotto all’osso a causa delle live a tema SnK che stiamo facendo sul nostro canale Twitch (se non sapete di che sto parlando potete trovare info più sotto), sia perché in realtà me la sono presa molto più scialla a causa della pausa del BSM. L’importante è avercela fatta in tempo per il prossimo capitolo :v

Prima di lasciarci, piccolo reminder (AKA auto-spam): vi ricordo che ogni Lunedì, Martedì, Venerdì e Sabato alle 21:30, sul nostro canale Twitch (aristofano_treehouse, link nei commenti) ant è in live per leggere il manga partendo dai primi capitoli (il Lunedì ed il Venerdì), mentre Kenzo riguarda l’anime dalla prima stagione (Martedì e Sabato). Io a volte compaio nelle live di ant per dire cose sul fumetto (tipo Isayama genio, SnK capolavoro oggettivo 10/10, ed altre un po’ meme ma con un solido fondo di verità sotto), quindi se non vi frega nulla dei miei due colleghi (cosa molto comprensibile) almeno fatelo per beccare la mia profonda voce da doppiatore 😉 (SPOILER: non è né profonda né tantomeno da doppiatore). Per maggiori informazioni, in pagina pubblichiamo ogni domenica il programma settimanale delle live, oppure, molto più eazy peazy, potete seguirci direttamente su Twitch in modo da essere sempre avvisati su quando andiamo in live.

Detto questo, non ho davvero più nulla da aggiungere.
Beeeeeene, ci sentiamo in pagina e, nel caso voleste seguirci, su Twitch.

Alla prossima 😉

-Sensei-