Ciao, sono il Sensei.
Questo mese dovevo necessariamente dire (almeno) una cosa sul capitolo, ma non avevo voglia di fare un’analisi. Quindi provo a fare un post veloce ed indolore, sperando che le mie belle speranze non vadano in fumo.
Suddetta cosa riguarda quello che probabilmente è diventato il topic di discussione più caldo dopo il capitolo 131, e cioè gli uccelli (no, “caldo” ed “uccelli” non compaiono nelle stessa frase per un caso ).
Nell’analisi del capitolo 130, avevo criticato il modo in cui il flashback di Eren venisse contestualizzato all’interno della narrazione del capitolo stesso.
Riassumendo brevemente il mio punto di vista, nelle tavole del 130 non ritrovavo alcun elemento narrativo che potesse fungere da “trigger” per transitare al POV di Eren, ergo il salto al passato mi sembrava inconsistente (vi invito a leggere il primo paragrafo dell’analisi del 130 per approfondire meglio la questione).
Non contento delle motivazioni materiale date a sostegno della mia tesi, ho fatto anche una battuta:
“[…] qual è l’elemento narrativo che funge da trigger per il flashback? Il gabbiano che vola sopra la nave? :v”
Non riesco ancora a credere come sia possibile che a distanza di un mese da allora, io stia scrivendo un post sul fatto che Eren avrebbe davvero potuto essere nel gabbiano in quel momento.
Il capitolo 131 infatti, non solo ci ripropone lo stesso pattern del 130 facendo partire un nuovo flashback/flusso di coscienza di Eren al passaggio di uno stormo di corvi, ma rincara la dose tratteggiando una connessione fra Eren ed un (altro) gabbiano di passaggio sopra la nave di Armin e compagnia (ultime due tavole).
Tre casi di associazione di Eren a dei volatili. Tre di fila, per giunta.
Direi che è quindi legittimo pensare che esista una connessione materiale fra Eren ed i volatili in generale. Anzi, gli elementi che abbiamo ci permettono di spingerci oltre, e supporre che Eren riesca a vedere attraverso gli occhi degli uccelli, in un modo o in un altro.
Sì lo so, sembra una cosa un sacco assurda, e d’altrocanto esistono argomentazioni per controbattere a quest’ipotesi. Prima fra tutte, l’idea che Isayama usi gli uccelli solo come mezzo registico per transitare ad Eren in quanto animali sinonimo di libertà (non a caso Isayama ha scelto un paio di ali d’uccello come simbolo della legione esplorativa). Da questa prospettiva, gli uccelli servirebbero solo per collegare scene senza Eren a scene con Eren. Tuttavia, questa lettura dell’utilizzo dei volatili è a mio parere incompleta. Notiamo infatti che nei casi di nostro interesse, gli uccelli non segnano una semplice transizione di scena, bensì l’inizio di un flusso di coscienza, l’introduzione del dialogo interiore del personaggio di Eren. Possiamo dire che è quasi come se fossero quegli stessi uccelli a “produrre” le riflessioni, cioè come se Eren fosse (in) quegli uccelli, rievocando il suo passato mentre osserva dall’alto la distruzione provocata dalla marcia.
Altra cosa da notare, è che Isayama si focalizza sempre su singoli e specifici uccelli, non su stormi. Il caso da prendere in considerazione è lo stormo di corvi all’inizio del capitolo 131: l’analogia con la libertà era chiarissima anche solo fermandosi al gruppo di uccelli, eppure Isayama va concentrarsi su uno specifico corvo. Per di più, lo zoom in sull’occhio del corvo in questione, sembra anche proporre uno sguardo “all’interno” dell’animale, come se questi fosse una persona con qualcosa da dire.
In definitiva, alla luce di tutte le scelte narrative di Isayama che coinvolgono gli uccelli nei capitoli 130-131, la teoria di “Eren è negli uccelli” diventa una cosa da prendere in considerazione. O perlomeno, una cosa che è legittima pensare, anche solo per l’insistenza con cui Isayama utilizzi i volatili come ponte verso Eren.
Questa teoria ovviamente non mina in alcun modo l’interpretazione degli uccelli come “mezzo registico”, che quindi rimane valida pur aprendo certi buchi (tipo quello di cui abbiamo parlato nell’analisi del 130).
Per quale delle due interpretazioni io propendo?
Non lo so, entrambe hanno delle potenziali controindicazioni di portata non indifferente sulla salute del fumetto. Nell’eventualità che gli uccelli siano utilizzati come transizione registica, si creerebbe una serie di problemi narrativi interni ai singoli capitoli, che con un effetto palla di neve coinvolgerebbe tutta la parte finale, degenerandone la resa qualitativa.
D’altra parte, nel caso in cui si scoprisse che Eren effettivamente riesca a vedere tramite gli uccelli, si dovrebbe introdurre nella parte finale della storia un nuovo “concetto”, il che può avvenire in maniera veloce ed indolore oppure brutalizzando l’intero manga.
Altro contro degno di nota nella teoria di Eren negli uccelli: Eren negli uccelli.
Se qualcuno me l’avesse proposta il mese scorso, probabilmente l’avrei depositata istantaneamente nella sezione del mio castello mentale dedicata alle teorie meme, affianco alla teoria del loop.
Beh che dire. Il passo che ci ha condotto a dedicare un post intero a questa teoria, è stato davvero cortissimo.
Ironicamente, nell’analisi del 130 avevamo proprio parlato di come alcune teoriedelcazzo© possano uscire dal loro stato di teoriedelcazzo©, diventando delle ipotesi da prendere in considerazione.
Grazie Isa. Non era questo il modo in cui pensavo ci avresti stupito nella parte finale, ma ci stai comunque stupendo un bel po’.
Non fraintendetemi: continuo fermamente a credere che la risoluzione del climax ed il finale di Shingeki no Kyojin sarà una cosa buona e giusta, ma fra flashback non contestualizzati, Eren negli uccelli e l’uccello di Eren in Historia, what a crazy ride.
Vabbè, ho finito le cose da dire. Evviva, questa volta sono stato breve.
Circa
-Sensei-
P.S. Spero che dopo il capitolo 132 non dovremo rivalutare anche l’infame teoria del loop. Quello sì che farebbe degenerare malissimo lo già crazy ride in cui ci troviamo.